giovedì 13 gennaio 2011

Il Tempo e la Quiete

SCRITTO  IL GIORNO OTTO GENNAIO DUEMILAUNDICI

Ogni giorno della mia vita passato fino ad oggi, ho cercato di scoprire cose nuove, ho cercato di comprendere tutto quello che incontravo e ho immaginato un futuro diverso, migliore dal mio punto di vista, alla ricerca di una equità che non riesco a riconoscere nel ciclo della vita umana, nella modernità ed in quello che ho conosciuto e visto nel mio percorso e nella mia ricerca.

Ho spesso camminato per le strade dei paesi in cui vivo, ho osservato, parlato con le persone e soprattutto fotografato quello che mi circondava, tutto era degno di un mio scatto e di tutto volevo conoscere l'immagine e la sostanza, anche quella che si nascondeva dentro o dietro.

Ma crescendo e affacciandomi al mondo dei grandi e delle decisioni, ho scoperto che tutto è diverso, questa magia è finita, soprattutto quando ho veramente iniziato a vedere dietro, dietro alla produzione delle cose,dentro e dietro al benessere, dietro alle immagini provenienti da lontano che facevano vedere tutto come in una cartolina idilliaca mandata dalla localita di villeggiatura, simbolo della pace e del relax.

è svanita quella magia delle prime foto, fatte da piccolo, quando era soprattutto un gioco, quando ogni cosa era bella, inconsapevole della immensa "fortuna" di essere nato nel lato del mondo "sbagliato"; gioco con le parole perchè a volte anche del significato di queste dubito, Fortuna/Sfortuna, Giusto/Sbagliato, termini abusati e occasionalmente sinonimi di un medesimo concetto visto con occhi e da posizioni diverse tra loro.

Camminare per le strade di Hồ Chí Minh o meglio di Sài Gòn non è tanto diverso di tante altre città, vedere un bambino che pesca del pesce dal saigon river con un retino è un'immagine carina, simpatica, commovente oppure pesante e difficile da accettare, ma è un frame, nulla di più.


Immortalarlo in un'immagine è semplice e veloce, ma tutto quello che ne deriva dal pensiero passato e futuro della vita di quel fratello "sfortunato" è il peso dell'analisi di un mondo che non comprendo, che vorrei aiutare e che nell'immensita delle popolazione e dei territori mi rendo conto dell'impotenza delle mie mani e delle mie parole.

Quel pesce non era un gioco, ma il suo pranzo.

Ripenso sempre al mio sogno da grande, fare il "logista per emergency" l'applicazione delle mie esperienze collocate nella realtà che più mi affascina e rappresenta i miei pensieri, aiutare indistintamente tutti, "Buoni e Cattivi" anche se non si riesce a più a distinguerli, ma poi penso che forse vorrei essere anche un politico onesto che riesca ad attuare una politica che ripudi veramente la Guerra, oppure essere un black block che spiega a sua maniera le sue ragioni esausto dei cartelli che per cinquant'anni hanno solo preso aria e sprecato carta, perchè è violenza tutto ciò che è imposto alle persone e agli animali e non la distruzione delle cose, e ancora torno a pensare all'impotenza delle mie mani.

Il comunismo è un errore lo hanno dimostrato, il fascismo è un errore lo hanno dimostrato, le parole che definisco gli uomini sono un orrore, li classificano sempre in diverse fazioni, in distanti persone che lottano per il futuro di tutti, ma come possono DISTANTI persone pensare per TUTTI.

I cuori devono stringersi e scambiarsi il calore, i colori devono rallegrare i bambini e dipingere gli orizzonti, il futuro è una difficile sfida, ogni giorno, anche nella perfetta armonia degli ecosistemi disegnati dalla natura, sistemi complessissimi e solamente in parte compresi dall'uomo; ma sono rispettosi.
Un ECOsistema è un insieme che si autoregola grazie ad un equilibrio dinamico, cioè che cause ed effetti si compensano,ma in equilibrio, il SISTEMAumanità è un insieme di cose, pensieri, colori, azioni, fenomeni, tempi....
Se calcoliamo poi che anche l'uomo è un sistema, definito a volte una macchina perfetta, un insieme complesso composto da miliardi di cellule che cooperano per una sola ragione, la vita, possiamo determinare la partecipazione di tutto al sistema Universo, un insieme di insiemi che deve per forza trovare un equilibrio dinamico.

Ma il cervello, la ragione e tutto quello che ne deriva è corrotto, nei bambini non è così, o meglio, non era così, ora anche l'età di questa affermazione sta scendendo, soprattutto in occidente, coloro che erano puri vengono corrotti sempre più giovani, spinti in un ciclo ( un'altro insieme ) di situazioni e di contaminazioni che non da tregua e scampo.

Ho voglia di camminare, in silenzio, in mezzo a maiali, galline e bambini nudi che corrono insieme nelle strade polverose, e fra poco forse lo faremo, così è descritto il luogo in cui a breve si vola, Kon Tum è una regione del Việt Nam abitata da minoranze etniche cacciate prima dalla polinesia e poi dalle coste del paese, verso le montagne, uomini e donne semplici che vivono in simbiosi con la natura, che per difendersi dagli animali feroci hanno costruito palafitte e non gli hanno sparato; uomini che voglio vedere, per capire se John Zerzan ha ragione, se il primitivismo è una possibile soluzione, inspiegabile all'umanità "evoluta", ma possibile almeno per chi ci crede.

Medito questi pensieri che sono più importanti di tutti i problemi contenuti nella vita di una persona, evidente è che agli occhi di ognuno è importante il prioprio problema, ma questo pensiero è in grado di definire i problemi in un insieme e la civiltà in un insieme di insiemi, l'evoluzione dei quali ci ha portato fino a qui e che immagino non essere in grado di tornare indietro, perchè non è un'immagine che riesco ancora a scattare, ma sono fiducioso, e adoro resistere, credo che tutto possa accadere e spero che questo tutto sia il meglio per l'umanità, quindi esprimo la mia speranza nella realizzazione di un passo verso un futuro migliore, ho voglia di camminare, respirare e sorridere....

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