venerdì 21 gennaio 2011

Appunti di Viaggio HCMC

ore sedici   del diciannove gennaio duemilaundici HCMC Saigon river

Sono tornato al molo, ci sono già stato con Martina, dove i bambini pescano pesci dal Saigon River, oggi il livello dell'acqua è più alto di almeno cinque metri, impressionante vedere come bagna le rive e come i grossi barconi si siano alzati.

I bambini non mancano, oggi sono tantissimi, il fiume è più grande, i bambini sembrano più grandi e anche i pesci che tirano fuori dall'acqua marcia sembrano più grandi.

Mi sono seduto su una dura panchina del molo, sotto un cielo grigio che sembra una cappa di smog mista a nuvole, ho finito di leggere -previsioni del tempo- un libro del collettivo bolognese wu ming, avevo iniziato a leggerlo nel volo di andata per Kon Tum e non mi aveva preso molto, ma dalla metà in poi è stato molto avvincente, mi ha stupito e mi è piaciuto il sottotitolo della seconda parte

- tutto va bene - 
e qui che il racconto inizia a capicollare verso il basso, in cui i protagonisti del racconto iniziano a mandare tutto a rotoli, sotto la pioggia, nel sangue di un racconto di ecomafie.

Alzo gli occhi dalla tastiera e vedo con gli occhi l'odore del fiume, passa la cameriera del barettino in cui mi sono rifugiato per scrivere a cui chiedo se hanno del pane, ne volevo prendere per darlo ai bambini, da mangiare con il pesce rosso appena pescato, chiede, torna indietro e mi dice che non c'è bread.

é vero sono un turista, ma non sono qui per vedere la città e non sono qui per sperperare soldi, cosa bisogna fare per mimetizzassi almeno minimamente nella popolazione, certo non posso farmi gli occhi a mandorla, ma nemmeno per forza ogni volta mi devono chiedere per mezzora se voglio un paio di RaiBan a chip price… forse sono solo un pò stanco per la camminata con la pancia piena che mi ha condotto qui e un pò stanco della corsa sotto la pioggia… quella dei personaggi del libro che mi ha trascinato nell'immaginare pienamente quella situazione.

ora che realizzo anche meglio dove mi trovo ricomincio anche a sentire il caos del traffico che arriva dalla strada dietro di me, nel frattempo mi chiedono se voglio un'altro paio di occhiali e altri turisti occupano i tavoli circostanti.

Sono le ore sedici e sono indeciso sul da farsi, dovevo partire per la Cambogia ma non c'era posto sul bus e ho prenotato per domani mattina alle sette, viaggio di giorno, dodici ore, speriamo che ci sia un bel panorama.

Ora torno nella stanza del mio nuovo albergo, sembra per ridere ma è il Duna Hotel, nulla a che vedere con la nostra avventura passata in versilia un anno fa, un modesto hotel da diciotto dollari, dove devo solo dormire, che spero abbia almeno una connessione decente per potermi vedere un film prima di addormentarmi.

A presto

kcl

uno dei pensieri che più adoro e condivido
una delle persone che voglio come modello per il mio futuro
"Le opinioni che mi sono formato e le conclusioni a cui sono giunto non sono definitive. Potrei modificarle in qualsiasi momento; non ho niente di nuovo da insegnare al mondo. La verità e la non-violenza sono antiche come le colline. Ho solo tentato di metterle in pratica su scala più vasta possibile. A volte ho sbagliato, ma ho imparato dai miei errori. La vita e i suoi problemi sono divenuti così per me il terreno su cui sperimentare nella pratica la verità e la non-violenza."
-Mahatma Gandhi-

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