mercoledì 9 febbraio 2011

Volando da Bangkok a Doha

Sono le ventidue e cinquanta del nove febbraio duemilaundici ( ora locale di Bangkok )

Mi trovo a novemilasettecentoquarantasette metri da terra e sto sorvolando l'india, la temperatura fuori dal finestrino è di meno trentacinque gradi, ma qui si sta bene, ho appena finito di mangiare e per fortuna sono riuscito a farmi preparare da terra un menù vegetariano, confezionato, stile mono porzione indiano, ma vegetariano, mi sono bevuto anche due lattine di Haineken e ho visto un film, 127 ore, la vera storia di un alpinista americano che rimane incastrato in una scalata in un canyon per appunto centoventisette ore, poi si salva amputandosi un braccio, tutto abbastanza crudo e straziante.

Una cosa che mi ha colpito nel film, nella quale ho trovato una similitudine , in una scena una ragazza da lui respinta perché diversi, gli dice che rimarrà da solo, lui costruisce un viaggio mentale per dare ragione alla teoria della fidanzata e si rassegna alla sua fine, io ho vissuto gli stessi stati d'animo, anche perché penso che me lo abbia detto più di una, se non ricordo male però a me mi hanno sempre detto, rimarrai solo tu e i tuoi cani, che per me è un complimento.

Comunque lui si salva, perché non molla, come non mollerò io, Mai, si fidanza con una ragazza che ha conosciuto, con cui fa un figlio, cosa che lui non aveva mai immaginato e vive una vita felice, senza un braccio continua ad arrampicare, senza mollare nemmeno un briciolo della sua passione.



Ho risentito la canzone di vasco che mi sembra precisa per il precedente discorso e per il mio stato attuale e mi sono perso un pò nel discorso...

Il sistema di intrattenimento della compagnia con cui sto volando è molto sofisticato, ho visto il film, controllato i dati di volo, ti aggiorna su cosa stai sorvolando dandoti informazioni e facendoti vedere immagini, come al solito, spinto al massimo della mia curiosità ho anche infilato la carta di credito ed inviato un sms ad una amica a terra, ora ho fatto partire una play list musicale che mi sono rapidamente creato, non manca nulla, nel posto dove siedo c'è anche presa usb per caricare l'ipod o simil e la presa per collegare la corrente del portatile.

Nonostante mi sembrava una posizione scomoda, ci sto prendemmo gusto a scrivere, gambe incrociate sul sedile, una posizione simile a quella del loto, schienale abbassato e cuscino dietro al collo, luce soffusa e musica, ottimo ambiente per il luogo dove mi trovo, o sono io che mi adatto… non so.

Vorrei ripercorrere alcuni dei momenti della giornata di oggi, una aspra riflessione mi ha attraversato, la pubblico in un post differente perché rimanga consultabile separatamente.

Volo verso casa...

Pubblico il post dall'aeroporto di Doha.

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