martedì 1 febbraio 2011

Tiny Toones Cambogia

Ore quindici e venti circa del trentuno gennaio duemilaundici, arriviamo al centro Tiny Toones Cambodia e mentre entro dal cancello ritrovo subito il sorriso perso al museo, è li che mi aspetta nel volto di tutti i bambini che frequentano questo centro diurno, i musi sono dipinti con le bombolette e i ragazzi sono molto “stilosi”, anche i più piccoli,alternano ai nomrali passi delle camminate alcuni passi di danza, mi circondano e mi salutano calorosamente.

Siamo arrivati tardi rispetto all’appuntamento e la ragazza che ci fa da guida ci invita subito in un’aula dove i ragazzi ci canteranno l’inno della scuola insegnato da un volontario ai bambini più piccoli, mi tolgo e scarpe ed entro nella piccola aula, posizionandomi difronte alla numerosa classe di bimbi, loro iniziano subito a cantare ed io a riprendere, cerco di non fare troppi movimenti per non compromettere le riprese visto che ho solo una possibilità di riprendere e al contempo spero che il volume di ripresa che ora non posso più regolare sia adeguato per il forte volume e per l’eco della piccola stanza.

Finito di cantare esco fuori e controllo, l’audio mi sembra corretto, poi i bambini mi cantano un saluto che pubblico qui di seguito.


Saluto e ringrazio i bimbi che mi hanno commosso per il loro impegno, e mi sposto per continuare la visita nelle aule di musiche, passo per la biblioteca e continuo a scattare foto, c’è un bellissimo murales che nasconde la sala da Dj, entro scatto e proseguo nella sala di postproduzione musicale e proseguo, il tempo è poco e nel cortile mi attendono per una performance dei ragazzi più gradi, inisme a loro c’è anche Tuy “KK” Sobil il fondatore della scuola, qui si esibiranno in uno spettacolo di Breack Dance ( almeno credo ).






Tuy ha un passato difficile ma è l’esempio del fatto che non sia mai tardi per riscattarsi e soprattutto per rendersi disponibili al supporto del prossimo per aiutarlo a non percorrere gli stessi errori, il centro ospita figli di famiglie disagiate, che hanno problemi di droga, prostituzione sfruttamenti di varia natura, tutti i bimbi hanno una famiglia, ma hanno soprattutto questa isola felice dove imparano a ballare, imparano a fare musica, inglese e computer, elementi che possono a mio parere salvarti la vita qui in cambogia dandoti enormi possibilità di svolta.

Alcune foto della performance….











Mi accorgo dell’orario e chiedo alla ragazza che si è offerta di darmi un passaggio da Antonio se possiamo andare , mi dice di si e partiamo con il suo scooter, mentre ci spostiamo chiacchieriamo un po’, chiedo come al solito scusa per il mio inglese e lei si è voltata e come nessuno me lo ha detto mai, mi ha ripetuto che il mio inglese era meglio del suo italiano, prometto che imparerò l’inglese e che la smetto di scusarmi perché questo comunque non aiuta.

Arriviamo nell’ufficio Intervita dove avevo lasciato lo zaino grande, mentre aspettiamo Antonio che è occupato in ufficio faccio vedere alcuni scatti fatti e il video dei Bimbi, la ragazza è entusiasta per la qualità del video e delle foto, io un po’ meno perché ci vuole tempo per fare belle cose, gli dico che le pubblicherò e che magari gli farò prima vedere cosa voglio pubblicare con una mail, lei mi dice che non c’è problema, che posso pubblicare quello che voglio.

Mi stupiscono i suoi occhi mentre mi comunica che molti hanno fatto fotografie ma poi sono spariti tutti, anche se la conosco da cinque ore circa e probabilmente non la rivedrò facilmente sento una sensazione di purezza nelle sue parole, trasferita qui dalla Polonia, venuta con la transiberiana, dedicata alla causa di questi ragazzi, gentile in ogni azione, gentile con tutti.

Mi congedo da lei con la speranza di poter tornare l’anno prossimo nel centro a fare un lavoro più strutturato.

Parto con Antonio che mi da un passaggio nei pressi del ristorante indiano, faccio due passi ma non trovo ne la ragazza a cui volevo regalare il cellulare ne il mio amico tuktuk, torno al ristorante e mi siedo a mangiare, buono come la solito, mi faccio anche incartare delle crocchette che non finisco, poi chiamo mia nonna e mia madre per svuotare le schede cambogiane che fuori da questo paese non funzioneranno più, pago saluto e mi dirigo verso la fermata del Bus.

Fuori dal ristorante trovo il mio amico tuktuk, salto su, ci fermiamo In un mart per predere qualche cosa per il viaggio e poi finalmente arrivo al Bus, salgo e mi accomodo.

Si parte verso l’ultima tappa di questo pellegrinaggio.

K

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